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Rassegna cinema-donne 2006-
Viaggi
nell’anima
Presentazione
Siamo
giunte alla 6° edizione del cinema delle / per le donne, organizzata
dal Comitato provinciale delle Pari Opportunità di Catanzaro in
collaborazione con la Biblioteca delle Donne di Soverato ,
nella reciproca condivisione di dare valore ed eco alla produzione
artistica femminile che trova scarsa attenzione presso la
critica e la distribuzione cinematografica .
Durante
i nostri incontri percorreremo insieme un viaggio nell’anima
attraverso storie di donne e di uomini raccontate da altre donne , le
registe . Sarà un viaggio fuori e dentro di noi : le storie ,
infatti sono specchi emotivi in cui riflettere il nostro sguardo e il
mondo interiore . Le autrici dei film in programma propongono
itinerari nella terra dell’inconscio. Hanno un modo diverso
di usare lo sguardo e la parola , prediligono la tecnica dello
“scavo“ interiore, sanno puntare l’occhio della cinepresa
direttamente al cuore del personaggio e creare un gioco interattivo
tra il tempo oggettivo e il tempo della soggettività . Immagini
tattili, musiche e silenzi si fondono con i colori e le luci dei
paesaggi che riflettono gli stati d’animo dei personaggi.
Emancipate dal cinema commerciale che ci ha abituato alla
visione di film dai ritmi frenetici, scene violente , dialoghi
serrati e convulsi ,
le
registe tentano il recupero del tempo interiore, l’esplorazione
psicologica. Sono particolarmente attente a riprendere in primo piano
l’intensità espressiva dei volti e degli sguardi, a dare la giusta
misura alle parole e ai gesti, a rispettare i silenzi dietro cui si
celano sogni e dolori .
Approfittiamo
di questi inccntri per ricreare e vivere un tempo e un luogo tutto
“nostro” dove possiamo godere della visione di film di alto
valore artistico e culturale, ma di rara diffusione . soprattutto nel
Meridione. La ricerca e la selezione dei film in programma hanno
richiesto molto tempo e molta pazienza e non sono mancati i
preziosi suggerimenti dell’Associazione “ Lucrezia Marinelli “
di Milano e del Laboratorio” Immagine Donna “ di Firenze .
Due
film dalla Spagna ,due registe Isabel Coixet e Teresa de
Pelegri ,due approcci diversi ai problemi più scottanti del nostro
presente : la violenza sulle donne durante le recenti guerre e
l’intolleranza razzialee religiosa conl’annesso problema
dell’integrazione etnica .
La
rassegna si apre con un’anteprima “ La vita segreta delle parole
“ : il film della regista spagnola Isabel Coixet , già nota per
averci regalato ,lo scorso anno , forti emozioni con il film “La
mia vita senza me “, presentato dalle donne della Biblioteca di
Soverato durante la rassegna “Corpi e volti femminili “ .
Prodotto dalla società di Pedro Almodovar ( El Deseo ), interpretato
magistralmente da Tim Robbins e da Sarah Polley , il film è un
viaggio nell’anima di due persone entrambe sconvolte dalle loro
esistenze . Con immagini rarefatte e dialoghi scarni , quasi
soliloqui , la Coixet riesce a rappresentare il dolore segreto ,
intimo e indicibile di chi è sopravvissuto all’orrore di una
guerra ( Balcani ) o di una colpa infiammabile. Per la Coixet
le parole e il silenzio sono deflagranti come gli avvenimenti A noi
risulta uno dei film più riusciti sul tema dalla solitudine dei
sopravvissuti e ha “ il dono raro di connettere la sofferenza del
singolo con il Male della Storia“ (Dario Zonta-Unità )
“Il
mio nuovo strano fidanzato“ è un film, scritto a quattro mani e
diretto da Teresa de Pel egri e Dominic Harrari.. Come in una
commedia d’arte mettono in scena con ironia e umorismo figure della
vita quotidiana dove l’amore,l’incomunicabilità , il sesso, la
gelosia , la crisi di coppia ,, la depressione caratterizzano la vita
dei personaggi,ora buffi ora tragicomici .E’ un film
divertente , a dir poco spassoso che , senza cadere nel melodramma o
nel ridicolo , ripropone una riflessione seria sulla quotidiana
convivenza sociale e politica tra Ebrei e Palestinesi e sulla
possibile conciliazione di due Realtà così diverse . “ Mamma,
l’unica cosa che ti chiedo è di giudicarlo come persona “Leni
ebrea presenta così alla madre il fidanzato palestinese Rafi.
Il
viaggio continua oltreoceano , in America del Nord , dove hanno
girato i loro film la svizzera Lea Pool ( Canada ) e Jhainee
Gabel ( Louisiana),Quest’ultima , sceneggiatrice e regista
del film” La canzone di Bobby Long“, presenta una
commedia-dramma dotata di grazia e sensibilità . Racconta la
storia di formazione e di maturazione di una donna alle soglie della
vita sullo “ sfond o di una New Orleans da un’aura di poetico
squallore “( Roberto Nipoti – Repubblica ). La parte più
intrigante del film si gioca nella relazione creatasi tra i tre
personaggi e Lorraine , la madre invisibile che tesse i fili del
destino della figlia Pursy ( Scarlett Johanssons ) e dei suoi amici,
Bobby Long ( John Travolta ).e Lawson Pines ( Gabriel Macht ).
Il
rapporto tra madre –figlia viene riproposto in modo originale
dalla regista Lea Pool nel film “L’altra metà dell’amore”.
Anche qui madri invisibili ma spesso nominate giocano un ruolo
determinante ,nel bene e nel male , nella vita e nelle scelte
esistenziali delle tre ragazze-protagoniste . .Ragazze “smarrite”
“e “affamate” di amore materno che trovano nelle loro relazioni
tutte al femminile .una sinergia di desideri e di paure ( di
crescere ) .La regista ,al di là ,di ogni intento celebrativo , ha
tentato di scavare e di cogliere nell’amore saffico e nell’amicizia
adolescenziale l’esigenza di affetti assoluti tanto più urgente
quanto più sofferta è l’assenza materna .
L’ultimo
film in programmazione ci riporta in Europa ,precisamente in Francia
dove Eleonor Faucher , regista esordiente ha girato il
suo primo lungometraggio “ Le ricamatrici “ , titolo
emblematico di un opera delicata e preziosa come l’arte del ricamo.
Nel
lavoro quotidiano ,in un intreccio di fili e di sguardi , di silenzi
e di musica, si tesse, giorno dopo giorno, tra le due donne, entrambe
provate dalla vita , una relazione di complicità sottintese,
che
le trasforma gradualmente in madre e figlia . L’attenzione
psicologica che la Faucher riserva ai suoi personaggi è parallela ad
un attenzione al lavoro del ricamo che ,oltre ad evocare l’idea di
bellezza , di preziosità e di arte , rappresenta il simbolo della
creatività femminile e dell’alienazione dalle “miserie del mondo
“. Merita un accenno particolare il capolavoro fotografico di
Pierre Cottereau le cui immagini emanano un’impressione tattile, i
colori e le luci trasportano lo spettatore in una dimensione onirica,
in una ambientazione quasi fiabesca .
Tacciano
le voci della violenza , del potere arrogante e subdolo , dell’odio
e dell’intolleranza e ritroviamoci ancora una volta per ascoltare
la voce dell’amore e il silenzio del dolore .
A cura
Maria
Grazia Riveruzzi
Biblioteca
delle donne di Soverato ( CZ)
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